I Maestri del design Joe Colombo

Pittore, scultore, architetto e designer industriale, nato a Milano il 31 luglio 1930, e morto nella stessa città il 31 luglio del 1971. 

Joe Colombo. L'arredo dal carattere mobile



joecolombo.jpgSecondogenito di Giuseppe Maria Colombo e diErnesta Tina Benevolo. Il padre gestisce un’azienda di produzione di cavi elettrici alla cui direzione nel 1959 subentrano i figli. Tra il 1948 e il 1955, Joe Colombo si dedica agli studi di pittura all’Accademia di Brera e a quelli di architettura al Politecnico di Milano. Conosce Enrico Baj Sergio D’Angelo con i quali fonda il Movimento artistico dei Nuclearisti e partecipa alla prima mostra del gruppo nel 1952 alla Galleria Amici di Francia nel capoluogo lombardo. Prosegue l’attività espositiva in altre città, nell’arco della quale presenta i suoi progetti di design di una città futuribile nucleare. 
Negli anni Cinquanta si va definendo il suo interesse per la progettazione e il design: nel 1953 realizza il soffitto di un jazz club a Santa Tecla; l’anno seguente esordisce alla decima edizione della Triennale di Milano presentando il progetto Edicole Televisione, un televisore all’aperto. Nel 1956 è membro del comitato Mac Espace diretto da Bruno Munari, e realizza il suo primo ed unico edificio a Milano, in via Rosolino Pio. Nel 1959, alla morte del padre rileva, con il fratello Gianni, la conduzione dell’azienda familiare e avvia alcune sperimentazioni di nuovi materiali come la plastica rinforzata. Lo stesso anno si sposa con Elda Baiocchi. La coppia si trasferisce in un appartamento situato in via Tristano Calco a Milano, interamente disegnato da Colombo.



Lascia l’azienda paterna nel 1961 e apre uno studio di progettazione architettonica. L’anno seguente realizza con il fratello la prima lampada “Acrilica” per O-Luce, con la quale ottiene la Medaglia d’oro alla XIII Triennale nel 1963 e quella di argento per i contenitori “Combi-Center” e “Minikitchen”. Lo stesso anno avvia la produzione della sedia "Elda", la poltrona simbolo del marchio Colombo. Nel 1964 riceve il Premio Arch per la decorazione d’interno realizzata in un hotel in Sardegna, in cui aveva impiegato il perspex per creare un’illuminazione indiretta che partiva dal controsoffitto. 
Progetta i mobili uomo donna per Arflex e i bicchieri asimmetrici per Arnolfo di Cambio. Nel 1965 si trasferisce in via Argelati sempre a Milano, e sposta il proprio studio nello stesso palazzo. Inizia a sviluppare l’idea dell’oggetto monoblocco a multi funzionalità: mobili componibili le cui parti si possono applicare a numerose funzioni come la mini cucina monoblocco realizzata per Boffi, nel 1965. Lo stesso anno gli viene assegnato il Premio Compasso d’oro per la lampada "Spider" realizzata sempre per O-Luce. Progetta "Continental", una libreria costituita da una serie di piani perpendicolari che assemblati formano una calotta sferica a casellario. 



Nel 1966 viene organizzata una prima mostra, “Joe Colombo von Design Reserch Int.”, che fa tappa a San Francisco e a New York. Joe Colombo è il primo designer occidentale al quale viene dedicato un capitolo nella storia del Design giapponese. Inizia a sviluppare i primi progetti d’interno ideati come concetti unitari, in cui si fa strada la programmazione progettuale dello spazio abitativo. Nel  1967 realizza “Universal” per la Kartell, la prima sedia in materiale plastico, stampata a iniezione e prodotta interamente a macchina. Riceve nel 1968 il primo Premio di Design Internazionale per la lampada “Coupé”, attualmente parte della collezione del Museo Stedelijk di Amsterdam. Lo stesso anno ridisegna il ristorante e l’area lounge della XIV Triennale di Milano. Nel 1969 per la Bayer, il designer sviluppa un concetto abitativo unitario con una cucina “Kitchenbox-block” integralmente automatizzata, mentre la parte centrale della casa “Central Living block” consiste nella modulazione delle parti componenti di un salotto, incorporate nelle pareti. L’ambiente rievoca la cabina della navicella spaziale e apre le vie alla ridefinizione della funzione dello spazio.
Lo stesso anno, le sue opere sono inserite nella mostra “Qu’est-ce que le design?” promossa al Centre de création industrielle (Cci) di Parigi, a cui partecipanoCharles EamesFritz EichleVerner Panteon e Roger Tallon.
La ricerca dei materiali e della modularità caratterizzano in grande parte la riflessione progettuale di Colombo, conferamta nel 1969 con la creazione delle poltrone "Tube Chair" e "Multi Chair" realizzate attraverso la combinazione degli elementi costitutivi dell’oggetto: la "Tube Chair" è formata da un unico “tubo”, all’interno del quale sono infilati gli altri tre tubi che vanno a formare la sedia. Nel 1970 riceve il secondo Compasso d’oro il "Candyzionatore" e il Primo Premio Internazionale di Design per la lampada "Spring", oggi parte della collezione permanente del Museo di Arte Moderna di New York. Nel 1971 realizza il primo interno abitativo unitario.


All’apice della carriera nel giorno del suo 41esimo compleanno, il 31 luglio del 1971, muore di un infarto a Milano.
Le sue ultime e rivoluzionarie creazioni sono presentate l’anno successivo al Museo di Arte Moderna di New York e vengono integrate nella collezione permanente del museo.Nel 1973 la XV Triennale di Milano gli dedica una retrospettiva, “L’opera di Joe Colombo”. Seguono nel 1995 l’esposizione “I Colombo, Joe e Gianni”, organizzata negli spazi della Galleria di Arte moderna di Bergamo e la mostra “Joe Colombo” promossa da Cosmit in occasione della Fiera del Mobile di Milano nel 1996. 
Nel 2005 in ricordo del maestro, icona del design anni Sessanta, viene promossa una mostra retrospettiva itinerante alla Triennale di Milano presentata poi al Vitra Design Museum di Weil am Rheim, a Manchester e a Parigi per approdare nel giugno del 2008 nella prestigiosa sede della Kunsthaus di Graz in Germania.


Riconoscimenti:1963: 3 medaglie alla XIII Triennale di Milano. Tra cui Medaglia d’oro per la la lampada da Tavolo acrilica, attualmente parte integrante della collezione permanente del Museo d'Arte Moderna di Filadelfia.
1964: Premio Arch per la decorazione d’interno realizzata in un hotel in Sardegna.
1967: Compasso D’oro per la lampada Spider, prodotta da Oluce.
1968: Primo Design International Award a Chicago
1970: Compasso D’oro per un Condizionatore d'aria prodotto dalla CANDY.
1970: Primo Premio Internazionale di Design per la lampada "Spring"

Hanno detto di lui:

“...a 35 anni dalla morte di Joe Colombo si può dire che fu uno dei padri fondatori del disegno industriale, che era un gran disegnatore, un appassionato tecnologo - amante della automobili veloci -, persino un precursore del decostruttivismo”.(Pierluigi Panza)




“Colombo fu all'avanguardia anche nel costruirsi un'immagine mediatica riconoscibile. Si faceva fotografare a casa (riarredata ben quattro volte in un decennio, fino all'ultima metamorfosi del '71, algida come la navicella di  2001 odissea nello spazio di Stanley Kubrick, il suo film preferito), con l'immancabile pipa e il sorriso sornione a fargli da marchio di fabbrica. Oggi forse gli spunterebbe un palmare dalla tasca, dove – come racconta Gae Aulenti in un'intervista filmata – profetizzava che sarebbero finiti i nostri telefoni”. (Barbara Casavecchia)    
    
“Il paesaggio che oggi va formandosi attorno a noi ci porta verso altri diversi orizzonti. Ciò era inevitabile, il forniture-design era l’ultimo prodotto di un processo che partiva dalle dimensioni macroscopiche esterne del problema (...) Lo spazio immediato che circonda l’uomo, naturalmente inteso come campione estrapolato dalla collettività, dal gruppo, tutto ciò costituisce il suo microcosmo, nel quale egli vive e si muove, è il campo nel quale dovrà condurre una serie di ricerche atte a risolvere la problematica di un uovo habitat più coerente ai nostri tempi, strutturato e coordinato”. (Joe Colombo)

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